Gli Autonomi di Polizia, i veri Autonomi con la A maiuscola, si dissociano dagli applausi che i delegati del SAP, in piedi e per 5 minuti hanno effettuato nei confronti dei 3 colleghi condannati in via definitiva sul caso Aldrovandi. Il ragazzo, all’epoca appena diciottenne morì dopo un controllo di Polizia.
Solidarietà univoca da parte del mondo della Politica, da Renzi ad Alfano che hanno fatto proprie dichiarazioni ( ANSA) con solidarietà nei confronti della madre del ragazzo ucciso.
Anche il Capo della Polizia Pansa con sue dichiarazioni ( ANSA) ” non si riconosce in comportamenti altamente offensivi nei confronti della famiglia Aldrovandi e della società civile che crede nell’operato delle donne e degli uomini della Polizia”.
ALCUNI PASSAGGI PUBBLICATI DA REPUBBLICA.IT
Renzi ha chiamato Patrizia Moretti, la madre del giovane massacrato, e le ha offerto tutta la vicinanza sua e dell’esecutivo per “l’indegna vicenda”. La Moretti, a RaiNews24, ha commentato la telefonata di Renzi: “Mi ha aiutato molto sapere che quella parte della politica mi è vicina. Credo però che sia ora di intervenire. Credo che la solidarietà non basti più alle persone come me”.
Alla vicinanza del premier si sono associati anche i vicesegretari del Pd Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini. In passato, da segretario Pd, Renzi aveva già parlato con la Moretti che, a sua volta, lo scorso febbraio gli aveva scritto una lettera aperta per chiedere la destituzione degli agenti condannati per la morte di Aldrovandi.
In tarda serata, anche il capo della polizia, Alessandro Pansa, ha scritto e poi telefonato alla madre di Aldrovandi: “Alla Signora Moretti il Capo della Polizia rivolge i propri sentimenti di vicinanza e di solidarietà”, si legge nel comunicato ufficiale, “non riconoscendosi in alcun modo in comportamenti che trova gravemente offensivi nei confronti della famiglia Aldrovandi e della società civile che crede nell’operato delle donne e degli uomini della Polizia di Stato”. Subito dopo, si è accodato anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano: “Gli applausi sono un gesto gravissimo e inaccettabile che offende la memoria di un ragazzo che non c’è più e rinnova il dolore della sua famiglia. Applausi che danneggiano la polizia e il suo prestigio”. E infine, più ambiguo, il segretario generale dell’Adp (Autonomi di polizia), Ruggero Strano: “Gli applausi di oggi sono una cosa vergognosa. Questa vicenda ha mietuto solo vittime, da una parte e dall’altra. Ma utilizzare questa vicenda per facile pubblicità è altresì vergognoso”.
Eppure l’ottavo Congresso nazionale del Sap era cominciato sotto auspici migliori. Precisamente, con una sorta di decalogo sulle “regole di ingaggio”, chiare e semplici, valide per le forze di polizia e per i cittadini in modo da evitare equivoci da un lato e abusi dall’altro, come quelli dello scorso 12 aprile a Roma, quando un funzionario delle forze dell’ordine calpestò una ragazza a terra. Così, nel pomeriggio, il capo delle forze dell’ordine Alessandro Pansa aveva annunciato una vera e propria rivoluzione nella gestione delle piazze più calde. Un testo non ancora definitivo e piuttosto vago, ma che dovrebbe arrivare presto in Parlamento.
Poi però, alcune ore dopo, quando Pansa era già andato via, c’è stato il clamoroso applauso – di oltre cinque minuti – della platea del congresso per Paolo Forlani, Luca Pollastri e Enzo Pontani, i tre (dei quattro) agenti condannati in via definitiva per la morte di Aldrovandi.
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